Calcolo combinatorio
Quali problemi riesce a risolvere il calcolo combinatorio?
Consideriamo un insieme di oggetti di cui ne seleziono secondo un determinato criterio. Quanti sono i raggruppamenti formati da oggetti presi dagli oggetti originari in modo tale che soddisfino quel determinato criterio?
Esempio Consideriamo la parola “matematica”, quanti anagrammi posso formare considerando che al primo posto devo avere una vocale e alla fine una consonante?
Di questa tipologia di problemi, se ne occupa il calcolo combinatorio.
Disposizioni senza ripetizioni
Definizione
Consideriamo oggetti distinti Si chiama disposizione semplice un raggruppamento ordinato di elementi presi dagli oggetti con .
Cosa vuol dire raggruppamento ordinato? Un raggruppamento differisce dall’altro o per almeno un elemento o anche per l’ordine.
Esempio Consideriamo l’insieme Quanti sono i possibili raggruppamenti a due elementi scelti tra i elementi? Quanti e quali sono le disposizioni (i raggruppamenti)?
Ho raggruppamenti:
In ciascun raggruppamento, un elemento può figurare in al più una volta.
Ovviamente, non sempre è possibile contare esplicitando tutti i vari raggruppamenti perché può essere un numero molto grande. Quindi è necessario trovare una formula che generalizzi questo tipo di calcolo.
Info
Applichiamo la relazione:
Esempio
Disposizioni con ripetizioni
Definizione
Si chiamano disposizioni con ripetizione di elementi a a , un gruppo “ordinato” formato con degli elementi dove uno stesso elemento può figurare nel gruppo fino a volte ()
Facciamo riferimento all’esempio precedente:
Sta volta, però, se vogliamo ottenere delle disposizioni senza ripetizioni, si devono aggiungere altre coppie.
Questi sono tutti i raggruppamenti di due elementi che non vengono ripetuti più di una volta. Dato che stiamo considerando le disposizioni con ripetizione, ciascun elemento in qualsiasi raggruppamento, può figurare fino a volte.
Quindi dobbiamo aggiungere le coppie:
Quindi le disposizioni finali saranno:
Per un totale di raggruppamenti.
Relazione
Numero di disposizioni senza ripetizione di elementi presi a a :
Utilizzando l’esempio precedente applichiamo la relazione
Esercizio 1
Esercizio 2
Combinazioni semplici
Definizione
Siano e due numeri naturali con . Si definisce combinazione semplice un raggruppamento di non ordinato di elementi estratti da un insieme di partenza di elementi
Consideriamo un insieme . Voglio effettuare dei raggruppamenti di due elementi presi dall’insieme. Le scelte saranno inferiori rispetto alle disposizioni perché non si deve tenere conto dell’ordine.
Relazione
Numero di raggruppamenti formato da elementi a partire dagli dati:
Seguendo l’esempio:
Combinazioni con ripetizione
Definizione
Dati elementi distinti, si definisce combinazione con ripetizione, un raggruppamento non ordinato di elementi estratti da un insieme di partenza di oggetti, dove uno stesso elemento può figurare nel raggruppamento fino a volte
Prendiamo in esame l’esempio precedente:
Dobbiamo aggiungere le coppie
Quindi avremo
Per un totale di raggruppamenti
Relazione
Numero di raggruppamenti formato da elementi a partire dagli dati:
Seguendo l’esempio di prima:
Warning
Nelle combinazioni non è importante l’ordine in cui compaiono gli elementi (altrimenti si tratterebbe di disposizioni). E’ importante sapere “chi c’è” nel gruppo di elementi, quindi quanti sono i possibili sottoinsiemi di elementi presi da un gruppo di partenza di
Permutazioni semplici
Supponiamo di avere tre palline . Chiaramente potrei cambiare l’ordine delle palline e ordinarle in questo modo:
Questo non è l’unico modo che abbiamo per cambiare l’ordine delle palline. Se si decidesse di scrivere tutte le sequenze ordinate che si possono ottenere con le tre palline otterremmo:
Informalmente, possiamo considerare ciascuna di queste come una permutazione delle palline.
Definizione
Dato un gruppo di elementi distinti, si definisce permutazione semplice una sequenza ordinata degli oggetti
Oss: due permutazioni sono diverse se è diverso l’ordine in cui compaiono gli oggetti
Supponiamo di dover capire in quanti modi possiamo riordinare oggetti. L’oggetto da mettere al primo posto possiamo sceglierlo in modi. Dato che ci rimangono oggetti possiamo scegliere in modi l’oggetto da mettere al secondo posto e così via…
Quindi, quanti modi abbiamo per decidere in che ordine mettere gli oggetti?
Relazione
Numero di modi che abbiamo per realizzare una sequenza ordinata di oggetti distinti:
Esempio Quanti anagrammi posso formare con la parola ? Quindi:
Quante permutazioni posso ottenere se voglio avere delle consonanti al primo e all’ultimo posto?
Poniamo il caso di “fissare” la al primo posto e la all’ultimo:
Internamente, le vocali sono e le posso ordinare in qualsiasi modo. Quindi:
Quante permutazioni posso ottenere se voglio avere delle vocali al primo e all’ultimo posto?
Poniamo il caso di “fissare” la al primo posto e la all’ultimo:
Le rimanenti lettere possono permutare.
Informalmente possiamo dividere la parola in 3 blocchi:
Scelta primo carattere Sappiamo che deve essere una vocale e le vocali “disponibili” sono . Quindi ho scelte per il primo posto
Scelta ultimo carattere Anche l’ultima lettera deve essere una vocale, ma una vocale è già stata usata nel primo posto (quindi ne rimangono ). Perciò, ho scelte per l’ultimo posto.
Scelta delle lettere intermedie Dopo aver scelto le vocali per primo e ultimo posto, restano 3 lettere (tra consonanti e vocali non usate). Queste possono essere disposte in modi
Quindi:
Formalmente possiamo vedere questa soluzione come le permutazioni per ottenere le lettere intermedie moltiplicate alle disposizioni semplici per ottenere le due vocali all’inizio e alla fine:
Permutazioni con ripetizione
Definizione
Sia A un insieme costituito da elementi alcuni dei quali si ripetono un certo numero di volte:
Quante sono le permutazioni in cui nell’insieme figurano elementi ripetuti?
Dove sono i fattori correlati agli elementi ripetuti
Esempio Voglio costruire tutti i possibili anagrammi con la parola . La si ripete volte, mentre la si ripete volte, quindi
Applicando la relazione otterremo:
Probabilità
Definizioni
Si chiama prova l’esecuzione di un esperimento. Da questa prova si ottiene un risultato.
Per esempio se lancio un dado a 6 facce, eseguo una prova e si ottiene un risultato elementare
Spazio di probabilità
L’insieme formato da tutti i possibili risultati elementari è detto spazio di probabilità o campionario .
Nel caso del dado, lo spazio di probabilità è .
Evento
E’ chiamato evento un sottoinsieme t.c di possibili risultati.
- evento elementare: se è un insieme composto da un solo elemento
- è un evento elementare
- evento non elementare: se è un insieme composto da più di un elemento
- evento impossibile: se l’insieme è vuoto
- evento certo: se l’insieme coincide con
Evento prodotto, evento somma e evento differenza
Evento prodotto
Siano e due eventi, l’evento prodotto , l’evento che consiste nel realizzarsi contemporaneamente sia che .
Evento somma
Siano e due eventi, l’evento prodotto , l’evento che consiste nel realizzarsi o di sia o di .
Evento differenza
Siano e due eventi, l’evento prodotto , l’evento che consiste nel realizzarsi di ma non di .
Evento complementare
Definizione
Sia lo spazio delle probabilità e sia un evento t.c. . Si definisce evento complementare o , l’evento costituito da tutti gli eventi elementari di che non appartengono a .
Esempio Lancio un dado e considero , il complementare di sarà .
Eventi incompatibili
Definizione
Due eventi sono incompatibili se non possono realizzarsi contemporaneamente.
Probabilità
Definizione
Sia un evento aleatorio risultato di un certo esperimento. Si definisce probabilità di il rapporto di casi favorevoli e il numero di casi possibili.
Assiomi della probabilità
Assioma 1
Assioma 2
Assioma regola del prodotto
Data una successione eventi a 2 a 2 disgiunti (incompatibili) vale:
Proposizioni della probabilità
Probabilità dell'evento impossibile
Probabilità dell'evento complementare
Consideriamo un evento , la probabilità del suo evento complementare sarà:
Monotonia della funzione di probabilità
Dati due eventi e tale che , vale che:
Principio di inclusione/esclusione
Due eventi:
Tre eventi:
Esempio Lancio un dado a 12 facce, qual è la probabilità che esca un numero pari?
Qual è la probabilità che esca un multiplo di ?
Qual è la probabilità dell’evento somma?
In questo caso devo considerare l’evento .
Possiamo anche ottenerla con il principio di inclusione esclusione:
Probabilità condizionata
Eventi dipendenti e indipendenti
Definizioni
- Due eventi si definiscono dipendenti se il fatto che si verifichi (o meno) il primo, altera la probabilità che si verifichi il secondo
- Due eventi si definiscono indipendenti se il fatto che si verifichi (o meno) il primo, non altera la probabilità che si verifichi il secondo
Esempio Qual è la probabilità che lanciando un dado e una moneta si ottengano un 4 e una testa?
Gli esiti possibili sono:
Da notare che la probabilità di ottenere un è e la probabilità di ottenere una testa è . Quindi non è altro che il prodotto tra e . In particolare, la probabilità di ottenere un 4 e una testa non è altro che la probabilità di ottenere un 4 moltiplicata alla probabilità di ottenere una testa.
Ma i due eventi sono dipendenti o indipendenti? Per capirlo si deve pensare se il risultato che si ottiene con il dado influenza o meno quello che si ottiene lanciando la moneta. Chiaramente, non c’è alcun motivo di ritenere che il dado modifichi la probabilità di uscita della testa con la moneta. Perciò, i due eventi sono indipendenti.
Info
Quindi se e sono eventi indipendenti, allora:
Esempio In una classe ci sono alunni, di cui femmine e maschi. La professoressa sceglie a caso alunni da interrogare. Qual è la probabilità che scelga ragazze?
Immaginiamo di aver fatto la scelta in successione. Qual è la probabilità che venga scelta una ragazza al primo colpo?
La probabilità di scegliere un’altra ragazza è:
Questo perché dopo aver fatto la prima scelta, gli alunni che rimangono sono e le ragazze . Quindi possiamo dire che:
Quindi la probabilità dipende da .
Definizione
Se e sono due eventi dipendenti:
Dove:
Probabilità totale
Supponiamo di avere contenitori uguali contenenti delle palline nel seguente modo:
Sapendo che la probabilità di scelta delle scatole siano uguali (è equiprobabile) , qual è la probabilità di selezionare una pallina nera?
Probabilità totale
Quindi, tornando all’esempio precedente applichiamo la formula della probabilità totale.
Teorema di Bayes
Prendiamo in riferimento l’esempio delle scatole.
Ma, qual è la probabilità che la pallina estratta sia stata estratta dalla prima scatola?
Formula di Bayes
= Applichiamo la formula di Bayes:
Variabili aleatorie
Variabili aleatorie discrete
Supponiamo che un docente voglia sapere quanti alunni sono previsti per la lezione di domani. Ovviamente non possiamo saperlo a priori, ma possiamo porci delle domande.
Qual è la probabilità che si presenteranno 100 studenti?
Oppure
Qual è la probabilità che si presenteranno 90 studenti?
Il numero di studenti rappresenta il valore assunto dalla variabile aleatoria .
Definizione
Siano lo spazio campionario e un insieme numerico. Si definisce variabile aleatoria discreta una funzione che mette in corrispondenza ogni elemento di con un elemento di .
Esempio Supponiamo di avere due monete, una rossa e una blu. Sulla faccia di ogni moneta è riportato il numero 1 o il numero 2 (la moneta blu ha una faccia con il numero 1 e l’altra con il numero 2 e stessa cosa la moneta rossa). Lancio contemporaneamente le due monete e ottengo i seguenti risultati:
Questi sono tutti gli eventi elementari che compongono . Ora decido che a ogni risultato venga associato un numero dato dalla somma dei valori della coppia.
Ognuno di questi valori si può presentare con una determinata probabilità. La variabile aleatoria può assumere i seguenti valori
Qual è la probabilità che la variabile aleatoria assuma come valore ?
- Questo equivale a dire, qual è la probabilità che esca la coppia ?
Valore atteso e Varianza
Valore atteso una variabile aleatoria discreta che assume valori ognuno con probabilità . Il valore atteso della variabile aleatoria è dato da:
Sia
Proprietà
Varianza
Sia una variabile aleatoria discreta che assume valori ognuno con probabilità . La varianza della variabile aleatoria è dato da:
Calcolo alternativo della varianza
E’ possibile calcolare la varianza anche come;
Proprietà
Scarto quadratico medio o deviazione quadratica
La deviazione quadrata di una variabile aleatoria è una misura della dispersione dei valori della variabile rispetto al suo valore medio.
Non è altro che una misura più intuitiva della dispersione rispetto alla varianza, poiché è espressa nella stessa unità di misura della variabile aleatoria.
Sia una variabile aleatoria discreta, la deviazione quadrata di X è definita come:
Prendiamo in considerazione l’esempio delle due monete.
Calcoliamo il valore medio:
Calcoliamo la varianza:
E la deviazione quadratica è:
Distribuzione binomiale
Supponiamo di condurre un certo numero di esperimenti . Ogni esperimento da luogo a due eventi: e .
Su esperimenti, qual è la probabilità che si abbia un certo numero di successi?
Lancio una moneta volte. Qual è la probabilità che su lanci, esca volte testa?
Info
La probabilità di ottenere successi in prove è data dalla formula:
Dove è la probabilità che si verifichi l’evento .
Esempio Lancio una una moneta volte, qual è la probabilità che testa esca esattamente volte?
Determinare la probabilità che testa esca almeno volte. Questo significa che testa può uscire anche volte.
Determinare la probabilità che testa esca almeno una volta. Posso determinare la probabilità che testa non esca mai e calcolo il complementare.
Varianza e valore atteso
Distribuzione di Bernoulli
Una variabile di Bernoulli è una variabile aleatoria che può assumere solo due valori possibili, solitamente indicati come e , o come “successo” e “insuccesso”.
Definizione
Una variabile aleatoria è detta di Bernoulli di parametro se:
Oss
Distribuzione binomiale negativa
La variabile aleatoria binomiale negativa rappresenta il numero di prove necessarie per ottenere un certo numero di successi, dove ogni prova ha una probabilità costante di successo e l’ultima prova deve essere un successo.
Un giocatore tira un dado finché ottiene successi (cioè 3 volte esce 6). Qual è la probabilità che il terzo esca esattamente al settimo lancio?
Info
Indichiamo una variabile aleatoria binomiale negativa di parametri con:
Dove:
- è il numero di successi desiderati
- è la probabilità di successo in ogni prova
Probabilità
Valore atteso e varianza
Distribuzione geometrica
Una variabile aleatoria geometrica è una variabile aleatoria che rappresenta il numero di prove necessarie per ottenere il primo successo in una sequenza di prove indipendenti, ognuna delle quali ha una probabilità di successo costante.
Notazione
Indichiamo una variabile aleatoria geometrica di parametro con:
Dove indica la probabilità di successo in ogni prova.
Probabilità
La probabilità di ottenere il primo successo alla -esima prova è data dalla formula:
oss: è la probabilità che non ci sia mai un successo
Valore atteso e varianza
Distribuzione ipergeometrica
Una variabile aleatoria ipergeometrica è una variabile aleatoria che rappresenta il numero di successi in una sequenza di prove senza sostituzione, dove ogni prova ha una probabilità di successo costante.
Notazione
Indichiamo una variabile aleatoria ipergeometrica di parametri con:
Dove:
- è il numero totale di oggetti
- è il numero totale di oggetti “successo”
- è il numero di prove
Probabilità
La probabilità di ottenere successi in n prove è data dalla formula:
Valore atteso e varianza
Dove
Distribuzione di Poisson
Supponiamo di dividere una giornata in intervalli di un’ora. Vogliamo sapere il numero di passeggieri che transitano ai controlli di sicurezza in un aeroporto tra le 8:00 e le 9:00. Qual è la probabilità che i passeggieri siano ?
Oppure
Probabilità di trovare un errore di battitura tra le prime pagine di un libro.
Una variabile aleatoria di Poisson è una variabile aleatoria che rappresenta il numero di eventi che si verificano in un intervallo di tempo o spazio fissato, dove gli eventi sono indipendenti e hanno una probabilità costante di verificarsi.
Notazione
Indichiamo una variabile aleatoria di Poisson di parametro con:
Dove è un parametro positivo e indica la media del numero di eventi che si verificano nell’intervallo di tempo o spazio fissato
Probabilità
La probabilità di ottenere eventi è data dalla formula:
Dove:
Valore atteso e varianza
Approssimazione di variabile di binomiale con Poisson Se e molto grande e molto piccolo, la variabile binomiale può essere approssimata dalla variabile aleatoria di Poisson con parametro
Variabili aleatorie congiunte
Una variabile aleatoria congiunta rappresenta il comportamento di due o più variabili aleatorie correlate.
Notazione
Siano due variabili aleatorie definite su uno stesso spazio campionario. Indichiamo con la variabile aleatoria congiunta ovvero una funzione che associa ad ogni punto dello spazio campionario un valore della coppia
Probabilità
Date due variabili aleatorie definite sullo stesso spazio campionario ed entrambe discrete, dove:
- da valori in
- ha valori in La densità di probabilità discreta disgiunta è la funzione:
Data
Proprietà
Valore atteso
Siano variabili aleatorie discrete e sia , allora:
Dove:
- è l’insieme dei possibili valori di
- è l’insieme dei possibili valori di
Proprietà somma
Più in generale dai
Proprietà prodotto
Questo vale soltanto se sono indipendenti:
Varianza
Esempio
Covarianza
Teorema
Date le variabili aleatorie discrete , la covarianza di e è data da:
Proprietà
- Se si ha una costante nella covarianza
Linearità
Variabili aleatorie continue
Una variabile aleatoria continua può assumere un qualsiasi valore con . L’intervallo può essere limitato o illimitato. Quindi, a differenza delle variabili aleatorie discrete che assumono valori discreti, le variabili aleatorie continue possono assumere un qualsiasi valore dell’intervallo .
Funzione di probabilità
Una variabile aleatoria è detta continua se esiste una funzione tale che:
Variabili aleatorie continue uniformi
Una variabile aleatoria continua uniforme è una tipologia di variabile aleatoria continua in cui tutti i valori all’interno di un certo intervallo possono presentarsi con probabilità.
Notazione
Variabile aleatoria continua uniforme sull’intervallo
Funzione di densità
Una variabile aleatoria continua è uniforme sull’intervallo se ha come funzione di densità:
oss:
Funzione di densità variabile aleatoria continua NON uniforme
Una v.a. continua non uniforme sull’intervallo ha come funzione di densità che può variare in modo non costante all’interno dell’intervallo. La funzione di densità deve soddisfare le seguenti condizioni:
Dove è una funzione continua e positiva nell’intervallo e soddisfa la condizione di normalizzazione:
oss:
Densità di probabilità sotto-intervallo
La probabilità che la v.a. continua definita su assuma un valore in un intervallo all’interno di è data da:
Per ogni oss:
Formula semplificata per continue uniformi
Data :
Esercizi
Casi particolari
Densità di probabilità su un intervallo puntiforme
Quando si considera la probabilità che una variabile aleatoria continua X assuma un valore in un singolo punto , si ha:
Densità di probabilità su intervallo parzialmente contenuto
Sia una variabile aleatoria continua definita sull’intervallo .
Quando si calcola la probabilità che assuma un valore in un intervallo che non è completamente contenuto nell’intervallo originale , è necessario considerare solo la parte dell’intervallo che rientra in .
Funzione di distribuzione, valore atteso, varianza e covarianza
La funzione di distribuzione (o ripartizione) è una funzione matematica che descrive la probabilità che una variabile aleatoria assuma valori inferiori o uguali a un certo valore.
Calcolo
Data una variabile aleatoria continua , la funzione di distribuzione è calcolata:
Dove:
- è la funzione di distribuzione di
- è la funzione di densità di
Valore atteso
Se è una variabile aleatoria continua, allora:
Formula semplificata per le continue uniformi:
Valore atteso funzione di una variabile aleatoria
Sia una variabile aleatoria con funzione di densità e sia , allora
Proprietà
- variabile aleatoria continua e , allora:
- variabile aleatoria continua tale che con , allora:
Varianza
Sia variabile aleatoria continua allora la varianza è:
Formula semplificata per continue uniformi:
Covarianza
Siano e variabili aleatorie continue:
Distribuzione di Gauss
Una variabile aleatoria gaussiana o normale, è una variabile aleatoria che segue una distribuzione di probabilità normale, anche nota come distribuzione gaussiana.
Questa distribuzione è caratterizzata da una curva a campana simmetrica intorno alla media, con una probabilità maggiore di osservare valori vicini alla media e una probabilità minore di osservare valori più lontani dalla media.
La distribuzione gaussiana è completamente determinata da due parametri:
- La media rappresenta il valore centrale della distribuzione
- La varianza rappresenta la dispersione dei valori intono alla media
Definizione
Una variabile aleatoria è detta gaussiana (o normale) di media e con varianza se è una variabile aleatoria continua con funzione di densità:
Se e allora è detta gaussiana standard dove:
Notazione
Una variabile aleatoria continua gaussiana di media con varianza è indicata con:
oss: e
Funzione di distribuzione
Sia calcoliamo , cioè
Funzione di distribuzione gaussiana standard
Sia invece di scrivere , scriviamo :
se vogliamo trovare il valore negativo basta fare oss:
Proposizione 1
Siano e , allora:
Dove possiamo calcolare:
Proposizione 2